1990
Alcune forme ceramiche elaborate da Albrito sono state decorate da un gruppo di artisti. Bruzzone, Dorazio, L’Acqua, Nicastro, Piatella, concependo l’opera ceramica come un foglio di carta su cui apporre il proprio segno. In questo lavoro L’Acqua si è ispirato alla geomanzia, ovvero alla tecnica divinatoria di molte religioni antiche consistente nel ricavare pronostici da segni tracciati sulla terra, attività quest’ultima molto vicina alle scelte espressive dell’autore che nel ’77 effettuava performances nell’ambito della rassegna “Oper (e) azioni di terra”, tracciando direttamente segni sulla terra (“Gioco in terra”, 1977). Nelle “Tavole geomantiche” L’Acqua ha così immaginato e disegnato un suo territorio magico, dove si ripresenta la composizione a trama ma in modo più libero, spontaneo, dinamico, segnalandoci insieme agli “Iguvium” un’importante fase di passaggio nel suo iter lavorativo che lo porterà alle strutture asimmetriche.